Quello che segue è il riassunto di una chiacchierata con la pittrice Lucia Ghirardi, già collaboratrice ed ospite.
Il fattore tecnico è importante per un/una pittore/pittrice?
Secondo il mio modesto parere, il fattore tecnico è importantissimo per essere un bravo pittore ed è imprescindibile per essere un Artista con la A maiuscola.
Mi permetto di dire ciò, e per questo non mi ritengo antiquata e anacronistica, in quanto al giorno d’oggi sono molte le persone che si improvvisano Artisti solo per aver avuto una “idea” particolare e fuori dal comune ma non sono in grado di tenere in mano neanche una matita o un pennello.
Purtroppo l’arte contemporanea sta premiando persone che, a mio avviso, non lo meritano creando una grande confusione e disorientamento in questo campo (basti vedere che vengono premiate soprattutto le categorie di “Installazione, Video e Fotografia” mentre la pitture sembra essere ormai un’arte sorpassata).
Cito, per esempio, il grande Pablo Picasso il quale, prima di fare Arte con una semplice lampadina al buio, si è fatto “il mazzo” dipingendo di tutto e di più per moltissimi anni attraversando varie fasi stilistiche.
Picasso, a mio avviso è un “grande Artista”.
Dico questo, in virtù del fatto che ho frequentato per ben 20 anni (2 ore al giorno) lo studio del grande Maestro Nino Perizi (che oltre ad essere pittore è stato scultore e scenografo dei nostri Teatri Verdi e Rossetti), il quale teneva dei corsi di “pittura dal vero” con la modella che posava, oltre a corsi (anche questi da me frequentati) di “pittura all’aperto” ritraendo il paesaggio triestino (Cave romane e di Aurisina, paesaggi campestri come Slivia).
Alla scuola di pittura del mio Maestro potevano accedere autodidatti, studenti dell’Istituto d’Arte o studenti che avevano frequentato l’Accademia di Belle Arti.
Nino Perizi era molto severo nella selezione dei suoi allievi e, se, non gli si portavano delle copie di disegni di Leonardo, disegni che rappresentavano la muscolatura del corpo umano o lo scheletro ed altri studi, non ci pensava su due volte a rimandarti a casa anche se eri uscito da una rinomata Accademia di Belle Arti.
Nel corso della tua carriera artistica, quando hai iniziato a realizzare che la tecnica è importante?
Credo di aver realizzato che la tecnica è importante da subito e in ogni campo, forse perchè ho ricevuto una “sana educazione” fin da piccola dai miei genitori i quali sostenevano che non si ottengono dei risultati se non si fatica.
Certo, e lo dico con cognizione di causa in quanto sono insegnante di ruolo da parecchi anni, i bambini di oggi non vengono educati in questo modo e viene concesso loro tutto senza alcuno sforzo e forse è anche questo il motivo per cui i genitori non sono più in grado di gestire i loro figli (dai quali vengono “comandati”) e il mondo di oggi non ha più valori e sta andando a rotoli in quanto prendono il sopravvento persone che non lo meritano perchè magari hanno agganci politici o hanno delle conoscenze importanti.
Io, pur avendo mio padre (ricercatore di fisica al “Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste” e professore Universitario al III anno della Facoltà di Fisica (corso di fisica teorica) e ,quindi, persona abbastanza importante nella società, non ho mai ricevuto un aiuto grazie alle sue conoscenze e mi sono dovuta arrangiare sempre da sola.
Qual è il ruolo della cultura, come bagaglio di conoscenze e sensibilità, nella produzione artistica?
Il ruolo della “cultura” è fondamentale per una importante produzione artistica.
Il bagaglio di conoscenze che una persona ha, accompagnate dalla sua sensibilità, non fanno altro che accrescere la qualità del prodotto di un artista.
Io, per esempio, avendo conseguito il Diploma di violino presso il Conservatorio di Musica di Trieste, avendo frequentato l’Università di Magistero (Lettere con indirizzo artistico), avendo conseguito l’Abilitazione all’insegnamento della Musica nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, nonché l’Abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Statali Elementari e Comunali Materne, ho accumulato un bagaglio di conoscenze che hanno dato un valido contribuito alla mia formazione e sono confluite sicuramente nei miei elaborati artistici.
La “cultura” è, quindi, importantissima ai fini di una buona riuscita del prodotto artistico anche perchè, tutte le conoscenze che una persona ha, si intrecciano e si fondono in modo trasversale sfociando in un prodotto artistico di alta qualità quanto più alte sono le conoscenze e il bagaglio culturale di una persona.
Tu hai studiato musica, violino in particolare, ed hai un diploma in quello strumento. Qual è stato il ruolo della musica nella tua produzione pittorica?
Il Conservatorio di Musica (mi sono diplomata in Violino) mi ha dato molto in quanto mi ha permesso di esprimere la mia naturale creatività attraverso la Musica.
Inoltre ritengo che l’educazione e il modo di pensare che mi ha dato lo studio di uno strumento musicale si sia naturalmente riversato nelle mie produzioni artistiche pittoriche arricchendone i contenuti ed elevandone la qualità.
L’Arte sta nel modo di pensare e di vivere di una persona (e la Musica in questo è stata mia maestra) e solo in seguito si traduce in concrete opere artistiche come, ad esempio, in un dipinto.
Inoltre ci sono molti fattori che uniscono le due discipline (Musica e Pittura) come, ad esempio, “il ritmo” , “il colore”, “l’espressione”, “il tema fondamentale”, “la sensibilità per tutto ciò che è bello” e sono tutti e due dei linguaggi universali.
LUCIA GHIRARDI