L’arte è un veicolo importantissimo nell’educazione che viene impartita agli alunni in quanto molteplici sono i suoi risvolti sia dal punto di vista affettivo, educativo, nonché creativo.
A tal proposito mi sento di citare le scuole Waldorf nate in Germania, per opera di Rudolf Steiner, nel primo dopoguerra e non ancora ufficialmente riconosciute alla pari delle nostre scuole statali italiane, pur essendocene molte in Italia.
Scopo primario di queste scuole è “Educare alla libertà” attraverso l’arte, in primo luogo, e per mezzo di tutti i lavori manuali legati all’artigianato e all’agricoltura come, ad esempio, “coltivare un orto”.
A questo proposito mi preme spendere due parole sul fondatore di tali scuole, Rudolf Steiner, nato in un villaggio al confine tra l’Austria e l’Ungheria nel 1861, studioso di matematica e scienze naturali presso l’Istituto tecnico superiore di Vienna.
Rudolf Stainer, contemporaneamente segue i corsi universitari di filosofia, letteratura, psicologia e medicina.
Nel 1894 pubblica “Filosofia della libertà” la sua opera filosofica più importante.
All’attività di ricercatore e scrittore, svolge, in varie occasioni, incarichi di carattere pedagogico.
Egli chiamò la sua ricerca “Antroposofia” (dal greco antropos = uomo e sophia = saggezza) e creò una nuova Arte del movimento, “l’Euritmia”, che, attraverso il gesto, porta ad espressione le qualità dei suoni e delle note musicali.
Secondo Steiner il compito fondamentale dell’educatore è quello di stimolare le qualità individuali rendendole feconde per la società; l’uomo deve crescere libero dalla pressione del potere dello Stato e della vita economica, fino a quando, egli stesso, non sia in grado di cooperare attivamente a tali funzioni sociali.
Concordo pienamente con lui nel dire che la scuola del futuro deve fondarsi su una profonda conoscenza dell’uomo e che chiunque deve avere l’opportunità di ricevere la medesima formazione generale, sia che voglia divenire un lavoratore manuale, sia che voglia lavorare con la mente.
A mio avviso, nella vita l’esercizio dell’arte, ha un ruolo molto particolare perchè, chi è assorbito da un’esercitazione artistica, ha un grado di concentrazione estesa su un registro assai vasto.
Esiste poi una partecipazione anche fisica quando si modella una scultura, quando si studia un brano musicale o se si interpreta una parte in una rappresentazione teatrale.
Dico questo perchè la nostra vita è diventata infinitamente povera di occupazioni fisiche che richiedono una partecipazione con anima e corpo.
Uno dei tratti più caratteristici dei bambini è che, in loro, l’anima e il corpo sono strettamente connessi.
Se, mediante l’attività artistica, si consente ai bambini di esprimere i loro stati d’animo, questo significa dare libero corso alle loro esigenze profonde…non però un corso qualsiasi, infatti, l’attività artistica, ha un notevole influsso educativo sui bambini.
L’arte è umanamente interessante ed ha la capacità di coltivare e sviluppare gli interessi.
Infatti il problema di come trasmettere ai bambini e ai giovani delle facoltà e delle attività che possano dare senso e ricchezza alla loro vita futura, è realmente uno dei massimi problemi culturali del mondo di oggi.
Chi è capace di nutrire interesse tanto per i problemi del mondo che per quelli inerenti la gente e l’ambiente che gli sono più vicini, è in genere una persona che ha una certa disposizione artistica e una notevole apertura mentale.
Le attività artistiche, infatti, suscitano un’ampia gamma di esperienze interiori ed una profonda interazione tra lavoro fisico e lavoro psichico.
Il corpo, grazie alle attività di tipo artistico, può divenire un organo armonico e flessibile sul quale l’individualità dell’uomo ha modo di intervenire in modo consapevole.
LUCIA GHIRARDI